L’Attacco di Panico può essere descritto come un periodo preciso di paura e disagio intensi durante il quale si sviluppano in modo improvviso, raggiungendo il picco nel giro di una decina di minuti, una serie di sintomi sia sul piano fisiologico che sul piano del pensiero e delle emozioni.
L’attacco di panico può comparire nell’ambito di svariati Disturbi d’Ansia, tra cui il Disturbo di Panico.
Per maggiori informazioni circa i sintomi dell’attacco di panico e le caratteristiche del Disturbo di Panico vi invito alla lettura dell’articolo “Quando gli attacchi di panico limitano la vita quotidiana“.
Cosa fare quando si presenta un attacco di panico?
Una premessa doverosa alle strategie proposte nell’articolo è che si tratta di indicazioni non risolutive ma semplimente finalizzate a ridurre e contenere il senso di malessere sperimentato durante un attacco di panico o un momento di forte ansia.
In presenza di sintomo ansiosi che si accompagnano ad un significativo malessere è sempre utile chiedere il supporto di un professionista.
Non è funzionale e spesso risulta sfiancante e logorante aspettare e sperare che il “problema si risolva da solo“. Se ci si sente particolarmente confusi e indecisi rispetto alla modalità di gestione della situazione problematica può essere utile rivolgersi al proprio medico di base per una prima consulenza e valutazione dell’utilità di un supporto psicoterapeutico e/o farmacologico.
Veniamo ora alle strategie.
Nei momenti di forte ansia o panico può essere utile lavorare sulla respirazione.
Quando si avverte che l’ansia sta crescendo per contenere e arginare il fenomeno può essere utile respirare lentamente facendo scendere l’aria nella pancia con respiri lunghi, lenti e regolari.
Un semplice ma utile esercizio consiste nell’accompagnare l’ispirazione e l’espirazione con un conteggio mentale del tempo impiegato.
Fase 1. Ispirare con il naso contando mentalmente fino a tre. Man mano che l’aria entra l’addome si andrà a gonfiare, movimento che sarà possibile cogliere percependo il leggero “spostamento” della nostra mano appoggiata sulla pancia.
Fase 2. Trattenere il respiro almeno un secondo.
Fase 3. Espirare lentamente con la bocca, “svuotando” l’addome, rilassando il busto e contando sempre mentalmente fino a tre.
La respirazione nei momenti di forte ansia o panico diventa veloce e superficiale (di petto), il fiato si fa corto, la persona respira più aria di quella necessaria con il rischio di iperventilare, quindi di immettere ossigeno in eccesso facendo calare troppo i livelli di anidride carbonica.
Un esercizio consigliato è quello di coprirsi la bocca con le mani a coppa e respirare tenendo le mani in questo modo, ciò permette di ispirare nuovamente l’anidride carbonica eliminata con l’espirazione.
Altra strategia utile è rappresentata dal tentativo di distrarsi spostando l’attenzione su altro rispetto ai sintomi fisici e mentali sperimentati.
Può essere utile:
- Sciacquarsi il viso e camminare per la stanza.
- Canticchiare le strofe di una canzone conosciuta e che piace scandendo bene le parole e prestando attenzione ad ogni parola pronunciata.
- Contare: ad esempio ripetere a mente o a voce alta se le circostanze lo permettono le tabelline, piuttosto che contare alla rovescia da 10 a zero.
Si tratta di attività molto semplici e apparentemente banali che tuttavia assolvono la funzione di concentrare la nostra attenzione su un compito concreto e contribuire a distoglierla dai pensieri di paura.
Le strategie descritte possono supportare nel contenere il disagio nei momenti di forte ansia o panico e contribuire ad una normalizzazione dei parametri psicofisici, tuttavia come anticipato non assumono un carattere risolutivo e non sostituiscono l’intervento di uno specialista della salute mentale.
Dott.ssa Laura Bastianello Psicologa Psicoterapeuta Albignasego Padova