La psicosomatica è quella parte della medicina e della psicologia che si occupa di studiare l’interazione tra gli aspetti fisiologici e psicologici delle funzioni corporee, sia in situazioni di normalità che di patologia.
Detto in altri termini, la psicosomatica indaga e ricerca le possibili connessioni tra disturbi somatici, a carico del corpo, e possibili cause di natura psicologica.
Il presupposto, oggi sempre più valorizzato in ambito scientifico e clinico, è quello di considerare la persona come un tutt’uno, dove “corpo” e “mente” rappresentano un’unità integrata. Partendo da questa premessa possiamo quindi comprendere come in alcuni disturbi entrino in causa sia fattori somatici che psicologici.
Tra i disturbi maggiormente indagati e studiati nell’ambito della psicosomatica troviamo l’asma, l’emicrania, l’ipertensione, l’ulcera, la psoriasi, ecc.
Sempre maggiori sforzi si osservano tanto in medicina quanto in psicologia nella direzione di integrare interventi e trattamenti che agiscano contemporaneamente sia sul piano somatico che su quello psicologico.
Quando si parla di disturbi psicosomatici si fa riferimento a malattie in cui si ritiene che i fattori psicologici possano giocare un ruolo chiave nell’insorgenza, nell’andamento e nel decorso dei disturbi stessi.
Alle volte, di fronte a sintomi fisici e corporei, la persona può essere titubante e diffidente all’idea di iniziare un percorso psicologico, questo anche quando è il proprio medico di base a suggerirne l’utilità.
Capita infatti spesso che i pazienti, nell’incontro con il proprio medico, si focalizzino più sugli aspetti somatici che su quelli psicologici del disagio che sperimentano.
A titolo d’esempio può capitare che il paziente che presenta attacchi di panico, avvertendo palpitazioni, tremori e fastidi al petto, chieda una visita cardiologica, rispetto al prendere in considerazione l’intervento di uno psicologo.
L’attacco di panico può essere descritto come la comparsa improvvisa di una forte apprensione e timore in assenza di un pericolo reale, che si accompagna alla presenza di sintomi fisici come palpitazioni e difficoltà di respirazione.
Di frequente è proprio il medico di base che, una volta escluse spiegazioni di natura medica, rassicura la persona e la orienta verso un intervento professionale di tipo psicologico.
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Siamo stati abituati a considerare i “fatti del corpo” e i “fatti della mente” come entità separate, per cui può essere molto difficile comprendere e considerare che un sintomo fisico possa essere spiegato anche alla luce di fattori psicologici.
Il lavoro psicoterapeutico parte dalla descrizione delle manifestazioni fisiche per arrivare progressivamente a ricostruire il problema presentato in modo più ampio e articolato includendo anche una comprensione del sintomo da un punto di vista psicologico e relazionale.
Si parte da una lettura fisiologica per accedere gradualmente ad una lettura una psicologica e relazionale del problema.
Spesso il corpo esprime attraverso sofferenze e disagi fisici quello che per la persona può essere difficile visualizzare e mettere a fuoco a livello del pensiero e ancor più difficile comunicare attraverso le parole. Come se fosse particolarmente faticoso trovare le parole per parlare di propri vissuti ed emozioni.
La psicoterapia può rappresentare uno spazio in cui iniziare a dare corpo ai pensieri e dare voce alle parole, permettendo di ragionare, elaborare e dialogare su temi che inizialmente potevano trovare espressione prevalentamente attraverso il corpo.
Se ti sei ritrovato/a nelle parole dell’articolo o per maggiori informazioni o eventuali quesiti non esitare a contattarmi.
Dott.ssa Laura Bastianello Psicologa Psicoterapeuta Albignasego Padova