Miriana e Paolo sono i genitori di un ragazzo di 14 anni, il quale – da quando ha iniziato la scuola superiore – si è aperto a nuove amicizie, diverse da quelle che aveva frequentato durante le scuole medie. Un parente della coppia ha visto il ragazzo in centro con gli amici in atteggiamenti a suo dire da “sbruffone”, il gruppo rumoreggiava e beveva birra in pieno pomeriggio. I genitori hanno notato diversi cambiamenti nel comportamento del figlio, questi parla di meno delle sue giornate, rientra più tardi ed a volte sembra irritarsi se non viene trattato “da grande”.
Miriana vorrebbe intervenire drasticamente, ridimensionare le uscite del figlio e controllargli il cellulare, il suo punto di vista può essere così riassunto “dobbiamo fargli capire che ci sono delle regole, che non può fare quello che vuole, se siamo troppo permissivi lui diventerà sempre più ingestibile”.
Paolo, comprende la preoccupazione della moglie ed è dispiaciuto nel vederla così angosciata, tuttavia rispetto alla situazione assume un punto di vista differente: “Certo che dobbiamo tenere monitorati i suoi comportamenti, però sono le prime libertà che si prende, i primi assaggi della vita da adolescente, se gli tarpiamo le ali rischiamo che inizi a mentirci e ci tagli fuori del tutto”. Paolo non condivide la linea dura della moglie, ritiene che certi comportamenti siano “normali” in relazione all’età, riferisce che anche lui da ragazzo ha fatto “le sue bravate” ma ciò non gli ha impedito di diventare un adulto onesto.
Nel caso portato ad esempio i due membri della coppia riferiscono una problematica specifica in merito alla quale faticano a trovare un accordo rispetto a come procedere. Miriana e Paolo assumono due punti di vista diversi, ma tra loro non viene meno la stima reciproca e la volontà di trovare un accordo.
Quella che riportano è la sensazione di non riuscire a “mettersi d’accordo” circa il come procedere ed il come “uscirne” e il desiderio di trovare una “soluzione condivisa” in modo da fare “fronte compatto” dinnanzi al figlio.
Una situazione come quella descritta potrebbe giovare di un percorso breve di consulenza alla coppia della durata massima di una dozzina di incontri focalizzati sulla difficoltà che i due partner portano nella gestione del rapporto con il figlio adolescente dal punto di vista educativo.
Un percorso breve di consulenza di coppia può rivelarsi la scelta più opportuna quando:
- La problematica portata dalla coppia riguarda un’area specifica e circoscritta della loro esperienza di vita.
- La problematica ha preso piede in un tempo limitato, quindi non rappresenta una difficoltà “cronica” per quella data coppia.
- I due membri della coppia hanno due posizioni differenti -rispetto alla tematica che portano- ma non in conflitto tra loro oppure le posizioni sono contrastanti ma vi è la motivazione e la volontà da parte di entrambi di trovare un accordo ed una soluzione comune.
Che ruolo assume lo psicologo?
Lo Psicologo in simili scenari non ha mai il compito di definire chi abbia torto o ragione, di giudicare cosa sia giusto o sbagliato o di “premere per un compromesso”. Lo Psicologo può offrire alla coppia una prospettiva professionale terza, utile a favorire un incontro collaborativo tra i due membri della coppia.
Qual’è l’obiettivo della consulenza di coppia?
In un primo step l’obiettivo della consulenza è quello di dare voce ai punti di vista di entrambi i membri della coppia e di favorire un ascolto ed una migliore comprensione reciproca. Lo psicologo in questa fase si adopera per dare ad entrambi il giusto “spazio” e “possibilità di espressione” incoraggiando la capacità di mettersi nei panni dell’altro.
Tale sforzo risulta particolarmente utile per uscire dalla logica del “chi ha ragione e chi ha torto”, per restituire “dignità” e “senso” alla posizione dell’altro e per ampliare lo sguardo sul problema, arrivando a tenere in considerazione entrambe le prospettive in gioco.
Obiettivo della consulenza è quello che la coppia, coadiuvata dallo Psicologo, possa dare vita ad un’impresa comune: ovvero all’impegno condiviso nel creare delle alternative che -trascendendo i due punti di vista inizialmente in gioco- possano dare vita a nuove possibilità di azione e di intervento spendibili all’interno della relazione di coppia ed utili a gestire la difficoltà portata.
Il frutto di tale “impresa” coincide spesso con la costruzione di un nuovo approccio – questa volta comune e condiviso- volto alla gestione della problematica oggetto della consulenza.
Vi invito a consultare la sezione contatti se desiderate fissare un primo incontro di coppia nell’ottica di capire e valutare insieme se un percorso di consulenza psicologica rivolto alla coppia possa rappresentare la soluzione più adeguata a fronte di una eventuale difficoltà o problematica.
Dott.ssa Laura Bastianello Psicologa Psicoterapeuta Albignasego Padova
Psicologa Psicoterapeuta Albignasego Dott.ssa Laura Bastianello
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